ANGELO NIGRO, IL PIANISTA MALATO DI MUSICA

Il 6 febbraio 2015 il Teatro Comunale di Cassano All’Ionio, provincia di Cosenza, ha ospitato lo show The Great Italian Tenors. Ad accompagnare al pianoforte le voci dei tre artisti, c’era il Maestro Angelo Nigro.

Ci è piaciuto molto questo pianista che utilizzava un tablet al posto dello spartito.

Conosciamo il Maestro Angelo Nigro perché con il programma “Affari Tuoi”, entra nelle case degli italiani ogni sera. Ci piacciono i siparietti simpatici con il bravo Flavio Insinna, ma in televisione non siamo mai riusciti ad apprezzare fino in fondo la bravura del pianista.

In teatro, invece, la storia cambia.

Ci aggrada e incuriosisce questo Maestro. La prima cosa che notiamo appena entra in scena è il tablet al posto del classico spartito. Sapevamo che la Filarmonica di Bruxelles aveva già da qualche tempo deciso di sostituire gli spartiti tradizionali con i tablet. Non che non ci piacciano le novità introdotte dalla tecnologia, ma è innegabile che su alcune cose amiamo conservare una visione romantica.

Poi però, ed è la prima volta, vediamo quel tablet, nel nostro immaginario molto prosaico, sul pianoforte di Angelo Nigro. La cosa di primo acchito ci fa sorridere ma subito dopo ci sorprende piacevolmente. Certo, quel moderno device è troppo luminoso e anche un po’ freddo, non ci si può annotare nulla con la matita, ma quando il Maestro Nigro comincia a suonare, ci rendiamo conto che quel tablet non riesce a togliere nulla all’atto poetico di fare musica. E che la poesia del suono che arriva dai tasti è racchiusa tutta nelle mani e nel cuore del pianista.

Allora vogliamo saperne di più e facciamo la classica ricerca in rete. Approdiamo sulle pagine pubbliche di Angelo Nigro. Prima sbirciamo su Facebook, e qui ci viene naturale chiedere la sua amicizia virtuale. Subito dopo siamo su Twitter dove troviamo scritto: “Angelo Nigro: pianista, direttore, compositore, arrangiatore, amante della musica, malato di musica… ”.

Ci soffermiamo su quel “malato di musica”.

Il termine “malato” associato alla parola “musica” è un ossimoro. Eppure è proprio grazie all’unione sintattica di questi due termini contraddittori che ci appare subito chiaro perché il Maestro Angelo Nigro, senza nemmeno prendersi mai molto sul serio, è riuscito a catturarci subito. Impresa ardua questa, a dire il vero, soprattutto quando a contendersi la scena con la musica ci sono voci potenti come quelli dei tre tenori.

Ma Angelo Nigro è “malato di musica”, perciò non compete e non arretra su quel palco circondato dal rosso del prezioso Teatro Comunale di Cassano All’Ionio. E mentre le dita del Maestro volano sui tasti, ti sorprendi a pensare che non basta essere padroni della tecnica, non basta conoscere la musica: per riuscire a coinvolgere bisogna essere “malati di musica”.

Bisogna rendere la musica un bene credibile e questo è possibile solo quando chi suona, riesce a sintonizzare il suo strumento sulle corde della passione.

Ed è così che Angelo Nigro, semplicemente perché “malato di musica”, si trasforma in un perfetto, e inconsapevole, traghettatore. Una sorta di pifferaio magico che si segue a prescindere perché riesce a fare amare, senza peraltro chiedertelo, ciò che lui ama: la musica.

“La musica non è un’arte ma una categoria dello spirito umano”.

Friedrich Nietzsche

(Eleonora Gitto)

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